L'indicazione d'origine dei prodotti alimentari è in questi giorni al centro dell'attenzione in diversi Stati membri dell'UE a causa sia di importanti novità normative, che di dibattiti politici in corso.
- Italia:in data odierna il Senato ha dato via libera ad un emendamento, proposto nell'ambito del Decreto Semplificazioni, che renderebbe obbligatoria l'indicazione del luogo di provenienza dell'alimento se le informazioni che lo accompagnano l'alimento o che sono contenute in etichetta possano far pensare che lo stesso ha una diversa origine o provenienza. L'emendamento, inoltre, prevede che, con apposito decreto, possano essere individuati taluni casi in cui si rende necessario indicare il luogo di provenienza dell'ingrediente.
Con tali ultimi decreti il Governo intende prevedere delle casistiche in cui rendere obbligatoria l'indicazione d'origine della materia prima, come peraltro già fatto in via sperimentale con il decreto latte e con i decreti sull'origine del grano, del riso e del pomodoro.
L'emendamento, peraltro, dovrebbe, sempre nell'intenzione del Governo, chiudere un contenzioso in atto con la Commissione europea che, mediante procedura EU Pilot 5938/2013/SNCO, aveva intimato al Governo italiano di emendare la definizione di effettiva origine contenuta nelle Leggi 4/2011 e 350/2003.
-Spagna: il giorno 22 gennaio è entrato in applicazione in Spagna il decreto sull'origine del latte, che riprende l'impronta del decreto attualmente vigente in Italia.
- Finlandia: nei giorni scorsi la Commissione ha dato di fatto via libera al decreto nazionale che prevede l'obbligo di indicazione dell'origine della carne servita dagli operatori della ristorazione.
- Francia: la sperimentazione del decreto sull'origine del latte e della carne, che doveva concludersi nel 2019, è stata estesa al 2020, senza alcuna opposizione da parte dell'UE.
Per quanto riguarda il Regolamento di esecuzione UE 775/2018 sull'indicazione d'origine dell'ingrediente primario, la Commissione, lo scorso dicembre, si è confrontata con gli Stati membri in vista della predisposizione di un documento di linee guida volto a chiarire i punti oggetto di conflitto interpretativo. Si tratta, tuttavia, di un processo in divenire.
Il Regolamento si applicherà a partire dal 1 aprile 2020.
Nonostante cio', il dibattito e le iniziative nazionali non sembrano arrestarsi.