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Immagine del redattoreAlliance Food Consultants

Made in Italy. Nuovi livelli di THC per i prodotti a base di canapa



Il 30 ottobre 2018 il ministero della salute italiano ha presentato alla Commissione europea uno schema di decreto recante la definizione di livelli massimi di THC (tetraidrocannabinolo) sui prodotti Made in Italy a base di canapa.

Lo schema di decreto è costituito da 8 articoli e da 3 allegati e definisce i limiti per alcuni alimenti derivati dalla canapa e per gli integratori contenenti derivati della canapa.

Per alimenti diversi da questi è prevista l'applicazione dell'articolo 2 del regolamento (CE) 1881/2006.

Con questo schema di decreto si chiarisce la relazione fra la canapa e l'uso alimentare della stessa e vengono indicati, come alimenti derivati dalla canapa, i semi di canapa, la farina ottenuta dai semi e l'olio ottenuto dai semi.

Secondo l'articolo 5 e l'allegato II, i limiti massimi di THC totale ammissibile negli alimenti sono:

  • per l'olio ottenuto dai semi di canapa: 5.0 ppm,

  • per i semi di canapa e la farina ottenuta dai semi: 2.0 ppm,

  • per gli integratori contenenti prodotti derivati dalla cannabis: 2.0 ppm,

e viene indicato che, sulla base del principio di precauzione, i limiti sono definiti come somma della sostanza attiva (A9-THC, A9-tetraidrocanabinolo) e del precursore acido non attivo (A9-THCA-A, acido delta-9-tetraidrocannabinolico A) che, in specifiche situazioni, può portare alla formazione della sostanza attiva.

Con gli articoli 3 e 7 vengono fornite indicazioni agli operatori del settore alimentare e alle autorità competenti in applicazione della normativa sull'igiene degli alimenti, dei controlli ufficiali e sugli alimenti derivati dalla canapa che possono essere prodotti e immessi sul mercato a livello nazionale, fatte salve le disposizioni di mutuo riconoscimento.

Situazione in UE

Come avviene per gli estratti vegetali, anche per la canapa e per i prodotti derivati gli stati membri seguono un approccio nazionale, che evidenzia l'assenza di armonizzazione. Nello specifico:

  • in Belgio, la Cannabis sativa è nell'elenco delle piante proibite ma viene concessa un'eccezione se l'analisi mostra che i livelli di THC sono inferiori a 10 ppm per olio di canapa, 5 ppm per semi e farina e 0,2 ppm per altri alimenti e bevande;

  • in Romania i semi e l'olio sono autorizzati senza alcun limite;

  • in Danimarca viene fissato un massimo di 10 ppm di THC per l'olio, 5 ppm per semi e farina, 0,5 ppm per birra, tè, pane e altri prodotti alimentari;

  • in Germania sono stabiliti i limiti di 5 ppm per l'olio, 0,15 ppm per tutti gli altri alimenti e 0,005 ppm per bevande analcoliche e alcoliche.

Ruolo del regolamento dei novel food

A livello UE, il regolamento 2015/2283 dei Novel Food non è applicabile alla maggior parte degli ingredienti alimentari derivati dalla Cannabis sativa, a meno che gli estratti non abbiano livelli di CBD (cannabidiolo) superiori a quelli originari.

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