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Immagine del redattoreAlliance Food Consultants

Francia. Il decreto sull'etichettatura d'origine all'esame della Corte di Giustizia



Il decreto francese che prevede l’obbligo di indicazione dell’origine del latte e della carne utilizzati come ingrediente alimentari è approdato davanti la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Lo scorso 27 giugno 2018, infatti, il Consiglio di Stato della Repubblica francese ha sottoposto alla Corte di giustizia alcuni quesiti tramite il rinvio pregiudiziale della causa pendente in Francia.

Potrebbe pertanto essere messa in discussione la compatibilità con il diritto dell’UE del decreto n.1137 del 19 agosto 2016, che, oltre a disciplinare le modalità di indicazione dell'origine o della provenienza del latte, nonchè del latte e delle carni utilizzate come ingredienti alimentari, prevede misure di controllo e sanzioni in caso di volazione delle regole.

Il 24 ottobre 2016, all’indomani delladozione della norma, una grande azienda del settore lattiero-caseario, si è rivolta al Consiglio di Stato della Repubblica francese sollevando alcune questioni relative alla conformità con la legislazione dell'UE e chiedendo, conseguentemente, l'annullamento del decreto.

L’oggetto dei quesiti sollevati riguarda la corretta interpretazione dell'articolo 26 e dell'articolo 39 del Regolamento UE 1169/2011sull’etichettatura degli alimenti.

La multinazionale ricorrente, nello specifico, riterrebbe che il Governo francese abbia legiferato su una materia già armonizzata (la Commissione con propri report del 2013 si era infatti pronunciata negativamente rispetto ad un obbligo europeo sull’origine del latte e della carne come ingrediente, preferendo regimi di etichettatura volontaria)1 e, pertanto, il decreto debba ritenersi non conforme all’articolo 38 del Regolamento UE 1169/2011. Qualora tale interpretazione non fosse accolta, la ricorrente ha comunque contestato la corretta interpretazione dell’articolo 39 da parte della Francia.

L’articolo 39, infatti, consente agli Stati membri di notificare norme nazionali sull’origine, ma solo a determinate condizioni. E proprio relativamente al rispetto di tali condizioni, l’azienda ricorrente nutrirebbe seri dubbi.

1)https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/safety/docs/labelling_legislation_com_2013-755_en.pdf e https://ec.europa.eu/agriculture/external-studies/milk-meat-origin-labelling-2014_en

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