Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha pubblicato sul proprio sito internet una circolare riguardante le disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa della varietà Cannabis Sativa (https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12648).
L’obiettivo della circolare è di chiarire la portata e le regole di attuazione dalla legge 2 dicembre 2016, n. 242, recante disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, entrata in vigore il 14 gennaio 2017.
La circolare ribadisce che la coltivazione è consentita senza necessità di autorizzazione, richiesta, invece, per la coltivazione di canapa ad alto contenuto di Delta-9-tetraidrocannabinolo e Delta-8-trans-tetraidrocannabinolo, di seguito THC, per gli usi consentiti dalla legge. Nel documento sono richiamate le specifiche della legge e i parametri da rispettare ai fini della coltivazione con espresso riferimento al tasso di THC, il cui limite rimane invariato a 0,2% della canapa greggia così come previsto da regolamento europeo. Qualora all’esito del controllo il contenuto complessivo di THC della coltivazione risulti superiore allo 0,2 per cento ed entro il limite dello 0,6 per cento, nessuna responsabilità è posta a carico dell’agricoltore. In caso venga accertato che il contenuto di THC sia superiore al limite dello 0,6 per cento, l’autorità giudiziaria può disporre il sequestro o la distruzione delle coltivazioni di canapa. A questo si aggiungono le specifiche riguardanti la normativa della coltivazione nell’ambito del settore florovivaistico.
La legge dicembre 2016, n. 242, nello specifico, contiene disposizioni relative su:
a) ldisciplina della coltivazione e della trasformazione;
b) ’incentivazione dell’impiego e del consumo finale di semilavorati di canapa provenienti da filiere prioritariamente locali;
c) sviluppo di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano l’integrazione locale e la reale sostenibilità economica e ambientale;
d) produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori;
e) realizzazione di opere di bioingegneria, bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca.
Negli ultimi anni la canapa ha destato interesse anche nel settore agroalimentare che ha registrato trend positivi per l'olio di canapa e l'utilizzo di prodotti a base di farina di canapa.